Litfiba Pierrot E La Luna, youtube mp3 indir

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LITFIBA - Pierrot e la luna

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Pierrot e la Luna è senza ombra di dubbio una bellissima poesia ispirata, a detta di Pelù, al "Pierrot lunaire" di Arnold Schonberg; non si può però non notare anche la presenza del brano "Au clair del la Lune", una canzone popolare francese il cui autore è rimasto anonimo e alla quale è chiaramente riferita la parte finale del brano, quella in francese. In sostanza, Pelù penso abbia scritto il testo di Pierrot e la Luna traendo ispirazione da entrambe le opere, che hanno come punto in comune, appunto, la Luna.

La Luna, spesso interpretata come simbolo di pazzia, è causa del carattere sognante o comunque cambiante del protagonista; nella bellezza romantica di essa visualizza la bellezza del tutto, in una rima peraltro che definirla stupenda è dir poco: "Luci infrangono lo spazio della vista, questa notte la notte ha fermato il tempo, la luce è un vortice, questa notte non deve finire mai perché sei bellissima!"; la stessa chiarissima luce lunare lo porta a sentire, o forse a ricordare, delle "voci" non ben definite ("la luce é un vortice, come frammenti di voci lontane..."), ma che in fondo potrebbero essere come le molteplici facce dei propri desideri sognanti.

Il protagonista quindi, probabilmente narcisista, vede la propria immagine (vista bella come la Luna) corrompersi e deteriorarsi ("Bianca lebbra di luce che mi attacca nel buio, la mia pelle si spacca e non si forma più!"); in antitesi a questo, forse perché presente solo nell'immaginario della sua fantasia, esso afferma di essere ancora presente ed anzi di continuare a sognare situazioni nelle quali vede staccarsi dal mondo che lo circonda, come a volerlo lasciare per andare ad un livello superiore, più alto ("potrei vivere nel sogno di volare, lanciandomi a cavallo delle scie, alzandomi come sabbia") per avere controllo sugli altri, o forse su se stesso.

Ecco infine il pezzo in francese, chiave di tutto ("Alla luce della Luna, mio amico Pierrot, prestami la tua penna per scrivere una parola"), romantica e poetica dichiarazione dell'aver bisogno di qualcuno che gli permetta ancora di sognare scrivendo delle frasi poetiche (Pierrot in questo caso, inteso però forse come l'alter ego di Pelù stesso, Piero-Pierrot) - per evadere dalla vita di ogni giorno che ormai non offre più nulla se non il deterioramento di se stessi.

Luci infrangono lo spazio della vista, questa notte la notte ha fermato il tempo
La luce è un vortice, questa notte non deve finire mai perché sei bellissima!
Luna avvolgimi lo spazio della vista, accarezzo i tuoi occhi e mi resta in mano un po' di te,
la luce é un vortice, come frammenti di voci lontane...
Bianca lebbra di luce che mi attacca nel buio, la mia pelle si spacca e non si forma più!
Bianca squama di cielo che mi insegue nel buio, la mia pelle si spacca e non si forma più!
Sono ancora qui non mi spezzo mai, potrei vivere nel sogno di volare
lanciandomi a cavallo delle scie, alzandomi come sabbia, come un frammento che cade lontano
"Au clair de la Lune, mon ami Pierrot, prête-moi ta plume pour écrire un mot"

Piero Pelù - voce
Ghigo Renzulli - chitarra
Gianni Maroccolo - basso
Antonio Aiazzi - tastiere
Ringo De Palma - batteria
Velemir Vedma - violino